animaJazz
Bruno Pollacci
Negli storici e suggestivi locali del “Real Collegio” di Lucca (in questo periodo anche sede di un'importante ed interessante esposizione di Pittura, Grafica e Scultura di livello nazionale) si è tenuta la seconda serata del Festival “Lucca Jazz Donna Light”, che ha visto come protagonista la vocalist Sara Maghelli , sostenuta da una band d'eccezione, formata da Fabrizio Desideri al sax, Marco Cattani alla chitarra, Mirco Capecchi al contrabbasso e Michele Vannucci alla batteria. Un concerto caratterizzato dall'intenzione di proporre una sorta di viaggio appassionato attraverso l'interpretazione di composizioni di grandi autori americani come George Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin e molti altri resi famosi dalle voci di grandi del Jazz mondiale del '900 come Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e Billie Holiday. La giovane Sara Maghelli ha offerto una prova morbidamente dolce ed aggraziata di queste celebri composizioni, riuscendo a convincere per la sua onestà espressiva e per l'intento di una personalizzazione dovuta alla naturale grazia e gentilezza espositiva della cantante. Da sottolineare le performance strumentali dei maestri di grande esperienza che l'hanno accompagnata, tutti grandi professionisti di livello nazionale, alcuni dei quali leader di propri progetti discografici di spessore. Musicisti capaci di accompagnare e creare prezioso sostegno d'ensemble” in ogni momento del concerto, con un'interplay che solo i grandi sanno vivere con estrema naturalezza, ma anche capaci, quando se ne è offerta l'occasione, di preziose ed ispirate performance solistiche che hanno saputo stimolare ed affascinare il pubblico appassionato. Un concerto sicuramente gradevole, vissuto con sincera partecipazione da Sara Maghelli e da questa raffinata e prestigiosa band, che conferma uno degli antichi intenti del “Lucca Jazz Donna”, quello di abbinare alla proposta di grandi nomi nazionali ed internazionali, anche l'attenta e selezionata proposta dei giovani talenti meritevoli della massima attenzione. Un Festival che anche nella sua versione “light” riesce a raggiungere importanti obiettivi. Bruno Pollacci “Animajazz”