animaJazz
Bruno Pollacci
E' l'intensa luce di Michela Lombardi, una delle piu' eleganti "star" del Jazz vocale italiano a far brillare il palcoscenico della terza serata del Festival "Lucca Jazz Donna Light". Il progetto discografico proposto, condiviso con il grande pianista, compositore ed arrangiatore Piero Frassi, suo compagno d'avventura e performer di grande livello anche nel concerto al "Real Collegio" di Lucca, e' intitolato "Shape of my Heart - La Musica di Sting", e lo stesso grande Sting, fosse stato presente, si sarebbe positivamente sorpreso di quanto la sua musica possa essere oggetto di nuove ampiezze, nuovi voli creativi e nuove intuizioni d'arrangiamento. Michela Lombardi ha troppo carattere e spessore per schiacciare la propria identita' in una semplice esibizione di "cover", ed e' riuscita a regalare nuove ed originali interpretazioni con un'espressivita' ed una raffinatezza che solo le migliori artiste del Jazz mondiale saprebbero offrire, per professionalità e partecipazione interiore. E' ancora vivo in me il ricordo delle fresche ed originali interpretazioni che il grande Piero Frassi realizzo' con le musiche di Burt Bacharach (espresse anche sul palco di Sanremo con lo stesso Maestro presente) ed in questo concerto al Lucca Jazz Donna il nostro grande musicista si e' ripetuto con felici intuizioni che hanno favorito Michela Lombardi, permettendole una straordinaria performance, originale e vibrante di nuove peculiarita' sonore capaci di dar vita ad un magico mix tra il riferimento rispettoso alle composizioni originali ed una nuova identita' caratterizzata da forte personalita' e preziosita' creative innovative. La sezione ritmica affidata al talentuiso e prestigioso Gabriele Evangelista (grande ed attento accompagnatore, ma anche straordinario performer solistico) ed al preciso ed equilibrato batterista Bernardo Guerra, ha offerto un'encomiabile e prezioso contributo di preziosita' musicale che ha reso questo concerto una "festa della musica" capace di sorprendere e di emozionare, confermando le felici proposte di una direzione artistica che ha saputo trasformare un'edizione del festival minata dalle conseguenze del coronavirus in un'edizione che potremo ricordare ricca di valori e di eccellenze musicali cosiddette “locali”, ma dallo spessore internazionale, di cui andare profondamente fieri . Bruno Pollacci - Animajazz